Perché nel vostro studio non utilizzate la pistola spara-orecchini?
Come categoria di piercer professionisti siamo fermamente contrari all’utilizzo della pistola spara-orecchini, per molti motivi che vi andremo a elencare:
- Con la pistola spara-orecchini c’è la possibilità di trasmissione di malattie del sangue
Diversamente dal metodo da noi utilizzato con ago e gioiello sterili, la pistola spinge il gioiello direttamente nella carne attraverso una grande pressione che lacera i tessuti e crea micro-spruzzi di sangue. Vista la forza con cui viene inserito l’orecchino, queste particelle di sangue si spargono su tutto ciò che si trova nelle vicinanze e restano sulla pistola, sulle superfici, sulla persona che esegue il foro. In caso di sangue infetto del cliente si rischia di contaminare il cliente successivo su cui verrà utilizzata la stessa pistola o i materiali contaminati. Alcuni virus, come l’epatite, possono resistere anche diversi giorni all’aria, in questi residui di sangue secco.
- La pistola non può essere sterilizzata
In caso di pistole non completamente monouso, la stessa pistola può essere utilizzata su un cliente, riempirsi di schizzi di sangue ed essere utilizzata sul cliente successivo senza venire sterilizzata! Questa pratica può portare a causare infezioni attraverso le particelle di sangue infetto al cliente successivo! A differenza dei gioielli, degli aghi e dei materiali utilizzati nel nostro studio, che sono tutti in metallo, la pistola si compone di un meccanismo di metallo e plastica: la plastica non permette una sterilizzazione in autoclave in quanto renderebbe la pistola inutilizzabile. Vengono utilizzati disinfettanti e salviette che non rimuovono le tracce di sangue e la loro pericolosità. Avete mai visto CSI? Il sangue non è assolutamente una cosa semplice da pulire!
- Chi utilizza la pistola spesso non ha seguito nessun training sulle norme di sicurezza, igiene e dispositivi di protezione
Spesso in botteghe e gioiellerie non viene utilizzato nessun tipo di protezione: guanti e mascherine, prassi per un piercer professionista, sono dimenticati. Chi utilizza la pistola non ha seguito nessun corso abilitativo ASL, obbligatorio invece per gli operatori di piercing, che serve a comprendere tutti quei comportamenti di prevenzione atti a non contaminare di sangue infetto le varie attrezzature e l’ambiente circostante.
- Gli orecchini utilizzati non sono indicati da usare come gioiello per primo foro
Il materiale viene professato come nichel-free, ma spesso, quando rimuoviamo questi orecchini, possiamo notare come il metallo sia visibilmente arrugginito, e quindi di pessima qualità.
La farfalla di chiusura raccoglie sporcizia, secrezioni e pelle morta rendendo impossibile la corretta pulizia necessaria alla guarigione, e alzando quindi la probabilità di infezione.
La lunghezza dell’orecchino è troppo corta per permettere al gonfiore iniziale di svilupparsi e spesso succede che tutto il gioiello si incarni. In questi casi l’unica soluzione è rivolgersi al pronto soccorso. - La pistola danneggia i tessuti
Il trauma causato nei tessuti dalla pistola è maggiore rispetto a quello formato dall’esecuzione di un piercing con ago: questo comporta una guarigione molto più lenta, problematica e può portare alla formazione di cheloidi, anche grandi e vistosi che andranno asportati chirurgicamente
- Le indicazioni di guarigione date da chi utilizza la pistola sono sbagliate
Spesso vengono date al cliente le istruzioni più errate per la guarigione del foro. Viene consigliato di muovere e girare il piercing, portando sporcizia all’interno del foro e danneggiando il delicato tessuto che sta cercando di ricostruirsi. Inoltre vengono ancora consigliati disinfettanti a base alcolica o addirittura acqua ossigenata, che su una ferita aperta rallenteranno di molto la guarigione perché impediscono alle nuove piastrine e cellule cicatrizzanti di formarsi.
- La pistola è altamente imprecisa
La pistola, in quanto tale, non è precisa: rischiate che eseguano il buco decentrato, non allineato a buchi precedenti, inclinato male. Inoltre i gioielli utilizzati sono troppo sottili, e su un buco fresco spesso tendono a migrare e scendere verso il basso, creando proprio una fessura che potrebbe risultare in uno strappo del lobo.
Vi chiederete voi, alla luce di tutto ciò, perché l’uso della pistola è ancora permesso?
La pistola viene ancora utilizzata per la foratura del lobo in quanto metodo molto economico e vantaggioso per gioiellerie e farmacie, a discapito della salute del cliente. Il buco al lobo – teoricamente per legge la pistola si può usare solo sui lobi – viene erroneamente visto come una cosa semplice a guarire: un buco al lobo in realtà comporta lo stesso identico fattore di rischio di un piercing in qualsiasi altra parte del corpo! È vero che anticorpi e sistema immunitario ci permettono di guarire anche da ferite ben più gravi, ma trattare il lobo dell’orecchio come una cosa diversa dal resto del corpo umano ci pare assurdo. Il rischio di trasmissione di malattie del sangue è sempre alto, e sulla salute non si dovrebbe soprassedere.
Nel nostro studio utilizziamo gli stessi metodi che per gli altri piercing, ovvero ago monouso e gioiello di titanio certificato per impianti, dalla forma facile alla pulizia, tutto quanto viene sterilizzato al momento in autoclave con test di sterilizzazione.
Massima sicurezza per voi, per noi e per tutti i clienti dopo di voi che decideranno di affidarsi al Black Rose Tattoo per i loro orecchini!